Cronaca di Redazione , 21/11/2020 9:20

Violenza contro la fauna: 69 indagati

Bracconaggio ittico

Sono 110 i procedimenti avviati l’anno scorso per violenza contro la fauna e sono 69 le persone indagate a Padova. I reati vanno dal bracconaggio organizzato, alla fauna selvatica catturata illegalmente, alla pesca di frodo, fino all’unico caso di spettacolo con animali non autorizzato.

A rendere noti i dati è il Rapporto Zoomafia della Lav, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lega Anti Vivisezione, che vede per i reati contro gli animali Padova seconda in Veneto dietro a Verona che l’anno scorso ha registrato 182 procedimenti con 86 indagati.

Come riporta il 'mattino di Padova' sono 3 gli indagati per l’uccisione di animali (su 30 procedimenti totali), a cui va aggiunto un cittadino denunciato per aver ammazzato l’animale di un’altra persona (in questo caso i procedimenti, perlopiù a carico di ignoti, sono stati 7). Sono invece 28 gli accusati di maltrattamento (su 36 azioni penali avviate), 15 gli indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni non idonee (con 16 procedimenti). In totale 22 i cittadini finiti nei guai in ambito di caccia non consentita o di illeciti legati alla fauna selvatica. Tra i dati forniti dalla Lav ci sono anche quelli relativi ai controlli dei carabinieri forestali in ambito di tutela della fauna: 278 servizi effettuati nel 2019, con 235 persone e 24 veicoli controllati, 28 illeciti accertati per 7.328 euro di sanzioni e 6 sequestri scattati.

Ciro Troiano al quotidiano spiega: "Tra i delitti riscontrati in Veneto, vanno segnalati anche i combattimenti tra animali e il traffico di cuccioli. Suscita particolare attenzione il bracconaggio organizzato: infatti nel Veneto sono stati individuati due “blackspot”, ovvero zone dove il fenomeno è particolarmente allarmante: le Prealpi e il Delta del Po. E ancora, ci sono stati anche casi di traffico di fauna selvatica catturata illegalmente e inanellata con falsi sigilli. Accertata inoltre la vendita clandestina di fauna morta destinata alla vendita a scopo alimentare. Desta molta preoccupazione infine la pesca di frodo ad opera di gruppi organizzati che mettono in pericolo l’ittiofauna".