Economia di Redazione , 17/06/2019 14:23

Investimenti in crescita ma meno opere pubbliche

Costruzioni, settore in crescita nel 2018

Gli investimenti in costruzioni nel 2018 continuano a mostrare il segno più con una crescita del 2,1% sulla scia di quanto avvenuto nel 2017. E le previsioni per il 2019 confermano il trend positivo con un più 2,8%. Sulla ripresa gioca un ruolo importante la manutenzione del patrimonio abitativo grazie agli incentivi ed al Piano Casa, ma anche gli investimenti in costruzioni non residenziali dei privati mostrano segnali incoraggianti in grado di dare una spinta importante al mercato. Gi investimenti in opere pubbliche nel 2018, invece, non decollano e presentano ancora un dato negativo con un -3,6%, ma dovrebbe delinearsi una inversione di tendenza nel 2019 con una crescita del 2,5% secondo le previsioni di Ance Veneto. Il rapporto delinea un quadro positivo, ma che potrebbe risentire del rallentamento dell’economia che rischia di produrre effetti negativi su un settore che a causa della crisi ha già perso negli ultimi anni circa 13.000 imprese e circa 81.200 occupati.



Nel 2018 gli investimenti in costruzioni in Veneto hanno registrato un aumento del 2,1% in termini reali, grazie al prolungamento della crescita del comparto residenziale e non residenziale privato. A trainare il mercato immobiliare sono i numerosi interventi di riqualificazione delle singole unità abitative, grazie anche alle agevolazioni fiscali (55%/65%). In questo senso uno strumento positivo per il settore è stato il Piano Casa. Secondo dati della Regione, dal 2014 al 2017, il numero complessivo di provvedimenti autorizzati per interventi relativi ad ampliamenti risulta pari a 16.359. Un mercato oggi che risulta in crescita è, inoltre, quello relativo agli investimenti in costruzioni non residenziali privati cresciuti del 4,5% rispetto al 2017, sostenuto da un ottimo andamento delle erogazioni dei finanziamenti alle imprese, cresciute del 23,7% per 1,2 miliardi di euro.



“Gli indicatori sugli investimenti privati – spiega il presidente di Ance Veneto Giovanni Salmistrari – sono il riflesso della situazione economica che nel 2018 ha mostrato importanti segnali di ripresa e di cui ha risentito positivamente il settore. Questo trend, però, rischia di arrestarsi a causa delle prospettive negative della nostra economia che parlano di una concreta possibilità di recessione e questo significherebbe mettere in difficoltà un settore che ha già pagato un conto salatissimo a causa della crisi”.

Il rapporto sottolinea, poi, come negativo risulti, invece, il dato relativo agli investimenti in opere pubbliche che registra nel 2018 una flessione del 3,6% in termini reali. Particolarmente significativo è l’andamento della spesa degli enti locali, la quale, anche dopo il superamento del Patto di stabilità interno e l’introduzione del pareggio di bilancio, ha mostrato risultati molto inferiori alle attese. Un dato che peggiora le previsioni formulate nel precedente rapporto (+1,8% su base annua) riconducibili alle difficoltà nell’effettiva realizzazione degli investimenti.

“I dati reali confermano un problema che Ance Veneto – spiega Salmistrari - sottolinea da tempo ovvero le difficoltà delle stazioni appaltanti. I dati del rapporto non sono una critica, ma vogliono essere uno strumento di lavoro ed offrire gli spunti per riuscire a rimettere in moto la realizzazione di opere pubbliche. Infatti il problema non è solo lo sblocco degli investimenti che è una conditio sine qua non per la realizzazione delle infrastrutture, ma soprattutto le criticità e le difficoltà degli amministratori locali di dar via ai cantieri. Oggi i tempi della burocrazia delle stazioni appaltanti sono in alcuni casi più lunghi di quelli della realizzazione dell’opera, ovvero il lavoro di cantiere è più breve di quello degli uffici. Gli enti locali, purtroppo, sono in difficoltà e per questo chiediamo a gran voce di intervenire su questo aspetto per consentire di trasformare gli investimenti in spesa. Questa non è più un’opzione, ma una necessità per far il futuro dei nostri territori. Le infrastrutture sono un fattore strategico di competitività per u interon sistema economica, ma incidono anche in modo importante sulla qualità della vita dei cittadini. Per questo allo sblocca cantieri e sospensione del codice appalti rischiano di restare interventi sterili se non si mettono le amministrazioni locali nella possibilità di spendere liberando gli amministratori dalla paura del danno erariale che è un vero e proprio incubo che frena ogni scelta”.

Le previsioni Ance per il 2019 segnalano in Veneto un aumento degli investimenti in costruzioni del 2,8% in termini reali. Nel dettaglio dei singoli comparti si osserva un ulteriore incremento dell’1,5% per gli investimenti in manutenzione straordinaria dell’edilizia abitativa. In merito al comparto delle opere pubbliche, la stima Ance per il 2019 segna un primo segnale di inversione di tendenza con un incremento del 2,5% nel confronto con il 2018 non sufficiente a compensare le forti perdite degli anni precedenti.

“Le previsioni – conclude Salmistrari - per il 2019 sono positive, ma siamo preoccupati. La nostra preoccupazione si muove lungo due direttrici: da un lato la mancanza di soluzioni in grado di facilitare le amministrazioni pubbliche nella gestione della burocrazia e dall’altro lato le nubi all’orizzonte sulla nostra economia con un PIL in frenata e un rischio recessione che potrebbero mettere in difficoltà nuovamente il settore. Questo rapporto e questa giornata, però, offrono degli spunti e delle linee di intervento per il un settore come quello delle costruzioni che ha un peso specifico notevole all’interno del sistema economico Veneto”.