Cronaca di Redazione , 05/06/2020 10:20

Grandine nella Bassa Padovana

Cronaca

La grandine non si ferma e dopo aver colpito mais, soia, orzo e vigneti nel feltrino ha segnato le coltivazioni della bassa padovana.

"A macchia di leopardo – dice Coldiretti Veneto - la tempesta si è abbattuta sulle colture difese nelle serre e dalle reti protettive. Mentre nella provincia di Belluno i tecnici sono in fase di monitoraggio dei danni ad Anguillara Veneta alcuni agricoltori mostrano la quantità di ghiaccio fermata dalle reti antigrandine sui fiori e ortaggi dell’azienda SLE Fiori della giovane floricoltrice Silvia Girotto condotta insieme ai fratelli. I chicchi fitti e sottili hanno interessato zucchine e patate, oltre che i filari di vite, come segnala Condifesa Padova, il consorzio di difesa delle attività e produzioni agricole che ha raccolto le segnalazioni di una breve grandinata anche martedì scorso tra Montagnana e Urbana".

Si tratta dell’ultima spallata del clima impazzito di una maledetta primavera che secondo la Coldiretti ha segnato tutte le produzioni dalla frutta alla verdura, dalla vite ai grandi cereali. "Gli agricoltori cercano di difendersi con impianti e strutture oltre che con le polizze assicurative – sottolinea Coldiretti Padova – ma la furia dei nubifragi è così violenta che squarcia le coperture e distrugge tutto. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne".