Attualità di Redazione , 15/07/2020 10:04

Crisi dei benzinai, la protesta di CasaPound

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Volantini di solidarietà nei distributori di benzina e cartonati a grandezza d’uomo davanti alle sedi della Camera di Commercio di Padova e Confcommercio di Monselice, per denunciare la crisi in cui versa la categoria dei benzinai e stigmatizzare l’inerzia del Governo: questa l’azione compiuta da CasaPound Italia questa notte a Padova, Monselice e in decine di città italiane. “Tra le tante categorie penalizzate dal Covid-19 - spiega il movimento in una nota - quella dei benzinai rientra tra quelle più in difficoltà: se già prima della pandemia versava in una crisi senza fine, oggi nonostante i vari proclami politici di aiuto, viene sistematicamente dimenticata dallo Stato”.

“Nonostante un'attività ridotta dell'85% e l’assenza di protezioni sanitarie ed economiche adeguate - prosegue la nota - i benzinai hanno comunque garantito il servizio di rifornimento alla Nazione, ma per poter essere ascoltati sono stati costretti a fine marzo a minacciare uno sciopero che avrebbe avuto ripercussioni enormi sulla viabilità nazionale. Per questo riteniamo inaccettabile che il Governo continui a non adottare misure di sussidio sia per la categoria, sia per automobilisti e autotrasportatori, che nonostante il crollo del prezzo del greggio hanno visto calare in maniera impercettibile il prezzo di benzina e diesel”.

“Per non parlare - prosegue CasaPound - delle zone di confine del Paese, dove i gestori delle pompe di benzina locali hanno dovuto confrontarsi ad armi impari con i prezzi proposti dagli Stati confinanti, più bassi di 30/40 centesimi al litro, come nel caso di Austria e Slovenia. Una differenza dettata soprattutto dalla presenza sulla benzina “italiana” di imposte nettamente maggiori rispetto al resto d’Europa e di accise che non avrebbero ormai più motivo d'essere applicate, perché decadute le ragioni della loro introduzione: basti pensare ad esempio a quelle per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935”.