Attualità di Redazione , 20/09/2020 17:25

Tanti appassionati in Fiera Antiquaria

Attualita

“La persistenza del caldo anomalo e la preoccupazione per l’aumento dei casi epidemici e per la riapertura delle scuole, non hanno fatto calare come temuto l’interesse dei visitatori per la prima fiera di pubblico che in Italia ha riaperto dopo il lockdown”.

Nelle valutazioni conclusive del curatore di Antiquaria Padova che dal 12 al 20 settembre nel quartiere della Fiera di Padova ha destato l’attenzione del mercato antiquariale italiano, l’esito della 36^ edizione oggi conclusa è stato positivo, con buoni acquisti e presenza di visitatori motivati; anche grazie al fatto che i prezzi sono decisamente calati rispetto a qualche mese fa. “Ci sono stati casi di acquisti consistenti – spiega Nicola Rossi che nel 1985 ideò questa mostra- mercato balzata negli anni ai primi posti nella classifica degli eventi del settore più apprezzati in Italia – giungendo a premiare lo sforzo e il coraggio di 80 importanti antiquari arrivati da 27 provincie italiane oltre che da San Marino, Londra e Stoccolma”.

La manifestazione è stata inaugurata dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha voluto rappresentare l’attenzione delle massime istituzioni dello Stato verso la volontà di ripresa del mondo fieristico strettamente connesso all’economia reale del Paese; e a prova di un apprezzamento anche personale per la qualità dell’esposizione, la senatrice Alberti Casellati è ritornata in Fiera in visita privata per effettuare alcuni acquisti.

Questa edizione decisamente storica ha visto la presenza di opere di artisti di grande calibro: da Palma il giovane a de Chirico, da Soffici al Padovanino, da Gregorio Lazzarini maestro di Giambattista Tiepolo a Pietro Liberi, e ancora: Bernardo Canal, Puligo, Depero, Campigli, Sironi, Angeli, Besarel, i fratelli Ciardi, i vetrai Daum e Gallè, gli fratelli ebanisti Falcini, Francesco Ruschi che diede vita alla corrente dei Tenebrosi, Lino Selvatico, gli allievi di Guido Reni e delle scuole di Caravaggio e Rubens, il gioielliere Mario Buccellati.

Mobili, quadri, sculture, vasi di vetro, cristalli, ceramiche, argenti, tappeti, lampadari di Murano, oggetti di ogni età. Con 32 presenze il Veneto è la regione che ha guidato il gruppo di antiquari che hanno voluto essere presenti, seguiti da 11 lombardi, 10 toscani, 6 piemontesi, 5 emiliani e via via quelli delle altre regioni. Fra le rarità e le curiosità che hanno rappresentato un ampio panorama temporale - dal 1180 al primo Novecento, si sono visti un reliquiario alto medievale, un prezioso bozzetto da 250.000 euro regalato nel Natale 1939 da Massimo Campigli al rettore dell’Università di Padova, un busto di filosofo scolpito nel ‘600 dal vicentino Orazio Marinali, scarpette in broccato della Serenissima, cucine francesi di fine ‘800, piatti da portata in argento dell’argentiere inglese che lavorò per lo zar Pietro il Grande e per re Giorgio II, la tela di un cuscinetto inglese del Cinquecento che vale 5.000 euro. Curiosità e preziosità che raccontano le opere di tanti artisti e la vita di tanti europei (e asiatici) vissuti negli ultimi 900 anni. Tutti prodotti certificati e garantiti dalla qualità degli antiquari selezionati.

Accanto all’esposizione il pubblico ha trovato i professionisti del restauro e i chimici con le più sofisticate tecnologie di analisi di dipinti e affreschi, i quali hanno visionato quadri di difficile interpretazione portati da casa; con dimostrazioni di riparazione dei tappeti persiani e sistemi di difesa dai tarli mediante microonde.