Cronaca di Redazione , 19/10/2020 8:01

Scuole di Vo', ecco perchè ci sono 0 contagi

Scuola

Alfonso D'Ambrosio, preside dell'Istituto Comprensivo di Lozzo Atestino che comprende anche le scuole di Vo', con un post su facebook ha spiegato perchè nelle sue scuole i contagi sono ancora zero.

"Nelle scuole che dirigo (a Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo') dal 7 settembre ad oggi abbiamo ben 0 positivi, 0 tra studenti e studentesse e 0 tra il personale scolastico. Non so se siamo fortunati, se è perché viviamo in paesi di una piccola provincia. E anche se nessuno ci interpella alcune cose vorrei dirle:

1 abbiamo preso a modello quanto fatto in Danimarca. Abbiamo letto tanto e abbiamo favorito e stiamo favorendo lezioni all'aperto;

2 stiamo facendo lezioni sul territorio, con patti territoriali forti. Nelle ville, nelle fattorie didattiche, sui Colli Euganei;

3 abbiamo investito in sistemi di igienizzazione e sanificazione rapidi;

4 da qualche settimana ho inviato una circolare interna dove dico chiaramente che gli studenti delle classi numerose (più di 24 alunni) della Secondaria di I grado devono indossare la mascherina anche se sono fermi e ad 1 metro di distanza e udite udite: gli alunni lo fanno e lo fanno bene;

5 utilizziamo l'organico covid per sdoppiare le classi ed il potenziato per lavorare in piccoli gruppi;

6 abbiamo aule dai 40mq fino ad un massimo di 86mq perché crediamo in una scuola visione di futuro;

7 ci sono studenti che vanno a scuola con il trasporto comunale. Tragitti brevi, ma dove tutti sono seduti con mascherina;

8 il rispetto delle regole è forte perché tutti desideriamo una scuola in presenza e per questo abbiamo investito in ambienti innovativi, in attività didattiche che favoriscono la sperimentazione;

Una scuola a misura di bambino, dove i comportamenti sono vissuti senza imposizione, ma perché sappiamo cosa possiamo perdere".

SCUOLA MODELLO DANIMARCA

La Danimarca non è la sola nazione in cui le scuole hanno aperto quasi subito (il 15 aprile scorso), ma dopo quasi un mese di lezioni la sperimentazione sembra aver funzionato. L’organizzazione delle attività scolastiche durante l’epidemia si basava non solo sulle precauzioni per evitare che i bambini si contagiassero, ma anche su un sistema di tracciamento dei contatti di chi avesse eventualmente contratto il virus.

I bambini sono stati divisi in piccoli gruppi che non entrano a contatto fra di loro. In questo modo si sono create delle “bolle protettive”. Così si è potuto garantire garantire il distanziamento fisico di sicurezza di due metri (che è comunque previsto), che i giovani studenti fanno fatica a rispettare. Per garantire che i gruppi non si incontrassero sono state organizzate anche entrate e uscite dagli edifici scaglionate.

Altro caposaldo del “sistema danese” per la riapertura delle scuole è una rigorosa organizzazione delle sanificazioni, in particolare per quanto riguarda il lavaggio e la disinfezione delle mani che devono essere effettuati ogni ora. Nelle scuole danesi né gli studenti né i docenti indossano mascherine.

Insegnanti e studenti che hanno problemi di salute, o hanno familiari ammalati o a rischio, continuano a coordinare e a seguire le lezioni da casa.