Attualità di Redazione , 20/10/2020 11:12

Colli, allarme cinghiali è emergenza sicurezza

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“Incidenti stradali, branchi di cinghiali sorpresi in pieno centro abitato, danni a non finire a vigneti e uliveti, oltre che ai terrazzamenti e alle altre strutture delle aziende agricole: sui Colli Euganei i residenti e gli agricoltori continuano a fare i conti con la presenza di un numero ancora troppo alto di cinghiali. Nell’anno del Covid non possiamo certo dire che l’emergenza sia cessata, anzi a preoccupare sono i riflessi sulla sicurezza e sull’impatto ambientale dovuto alla proliferazione degli animali selvatici”.

Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, ricorda gli ultimi episodi nell’area del Parco e sottolinea che in questa stagione sono ancora notevoli i danni alle coltivazioni: “Molti vigneti di uva Doc sono stati razziati e in occasione della vendemmia alcuni produttori si sono trovati interi filari compromessi dal passaggio dei cinghiali. L’incidente dei giorni scorsi a Torreglia, con uno scooterista ferito, riporta in primo piano la questione sicurezza in tutta la sua concretezza. Non vorremo dover registrare altri e ancora più gravi episodi prima che si prenda coscienza che la presenza incontrollata dei cinghiali rappresenta una minaccia concreta. Il fatto che l’ente di riferimento, il Parco Colli Euganei, sia senza una guida dopo le dimissioni del presidente Campagnolo è un ulteriore segnale di debolezza. Ci appelliamo alla Regione: ora che la nuova giunta è operativa chiediamo a Zaia di procedere subito con un segnale di attenzione verso il Parco, nominando subito il nuovo presidente per dare un impulso all’attività di controllo dei cinghiali. L’impegno va orientato anzitutto sul contrasto di un fenomeno devastante per la nostra agricoltura ma anche per l’ambiente e per la sicurezza e l’incolumità pubblica”.

A confermare la preoccupazione è lo studio che Coldiretti Padova ha promosso in collaborazione con l’Università di Padova e lo staff del prof. Paolo Tarolli per misurare con dati certi l’impatto dei cinghiali sul territorio collinare. “Per la prima volta – continua Bressan – grazie ad oltre 6.500 misurazioni condotte su tutta l’area collinare, abbiamo una mappa dell'erosione del suolo causata dai cinghiali, che può essere di grande utilità nella pianificazione di interventi per la sicurezza idrogeologica, ad esempio lungo le strade. Sapere con precisione che a tot metri da quella determinata strada potrebbe attivarsi, durante precipitazioni intense, un fenomeno di dissesto come una frana a seguito di una buca scavata da cinghiale, faciliterebbe interventi di sistemazione mirati ed efficaci ed eviterebbe incidenti. Le buche scavate dai cinghiali vanno da un minimo di alcuni centimetri ad un massimo di un 1 metro e 20 centimetri per ogni area danneggiata, mentre il potenziale volume medio di suolo rimosso parte da un minimo di un metro cubo fino ad arrivare a 12 metri cubi per singolo scavo. E’ molto importante avere la geolocalizzazione di questi punti perché i cinghiali scavano profonde buche e in alcune aree possono portare al crollo dei muretti a secco. Con le forti precipitazioni il muretto può crollare e travolgere anche quelli sottostanti provocando un fenomeno di dissesto particolarmente severo”.