Attualità di Redazione , 24/10/2020 11:50

"Digitale prezioso per tracciare i contatti"

Andrea Crisanti
"Il digitale per la pandemia potenzialmente potrebbe essere un ausilio incredibile al contact tracing, alle persone che arrivano dall'estero. Aprendo lo smartphone basterebbe semplicemente alla frontiera verificare dove è stato, garantendo tutti i criteri di privacy". Lo ha detto il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova. "Loro hanno tutti i dati della mobilità - ha aggiunto - conoscono in tempo reale gli assembramenti, hanno delle informazioni che in questo momento sono di grandissima utilità".

APP IMMUNI

L'app Immuni "ha dei grandi vantaggi ma anche dei limiti": lo ha sostenuto oggi il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova. I limiti, spiega, sono di due ordini. "E' stato pensato e progettato per preservare i dati personali - ha spiegato - e questo chiaramente lo rende un po' zoppo dal punto d vista operativo". Allo stesso tempo "non è stato attivato tutto il sistema a valle dell'app, la logistica informatica che dovrebbe legare l'informazione all'azione - ha rilevato Crisanti - è questo che manca". L'informazione, ha sottolineato, "da sola non basta, deve essere elaborata e tradotta o in progetto o in azione. Se manca questa parte Immuni rimane monca". L'app, ha affermato, ha la sua massima capacità che dipende anche dai numeri: "supponiamo che funzionasse benissimo, ieri con 20mila casi, tenendo presente che una persona genera in genere 10-15 contatti, che facciamo? Chi è in grado di seguire - si è chiesto - 300 mila notifiche?". "Dunque funziona nella fase di contenimento - ha concluso - non ha un ruolo salvifico a priori".

VENETO: META' CASI RISPETTO ALLA LOMBARDIA

"De Luca pensa alla Campania ma la Lombardia non sta meglio, il Veneto nemmeno perchè ha quasi la metà dei casi della Lombardia ma anche metà della sua popolazione". Lo ha affermato Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia di Padova, parlando degli ultimi sviluppi della pandemia in Italia. "Il problema anche qui è che non esiste una metrica oggettiva - ha spiegato - che possa dire questa situazione è in pericolo e quest'altra no perchè fondamentalmente non abbiamo le informazioni e purtroppo sono depositate nel cuore pulsante dei giganti del web".