Attualità di Redazione , 29/10/2020 17:30

Vespa a Crisanti: "Nessun imbroglio"

Bruno Vespa

"Nei nostri messaggi di ieri, il professor Crisanti immagina che io "sia stato tratto in inganno in buona fede" da quelle che lui definisce "menzogne" della Regione del Veneto e mi ha inoltrato l'articolo di 'Nature' che già conoscevo e di cui parlo nel libro". Così Bruno Vespa risponde ad Andrea Crisanti, responsabile della Microbiologia dell'Università di Padova. Il conduttore di Porta a Porta elenca alcuni punti: "1. Nell'articolo Crisanti presenta i risultati di due studi fatti sulla popolazione di Vò. Risulta invece che lui abbia condotto soltanto il secondo dopo essere stato finanziato dalla Regione. 2. Sostiene che 'Nature' non ha mai ricevuto la lettera della direttrice del dipartimento Prevenzione del Veneto. Bene, questa è stata inviata per posta certificata a 'Nature' il 24 luglio (Prot. 295064). 3. La Regione del Veneto viene citata soltanto in corpo piccolo tra i ringraziamenti. ('Questo lavoro ha avuto il sostegno della Regione Veneto'). Un po' poco, mi pare , alla luce dei fatti. 4. La Regione, durante le mie ricerche per il libro, mi fece notare che l'articolo non cita tra gli autori dello studio nessuno dei medici della Ulss Euganea 6 che hanno fatto i tamponi della prima fase su decisione del presidente Zaia". "Nel libro dò atto a Crisanti di essere un ottimo virologo - sottolinea - e di aver avuto il merito di aver segnalato a Zaia una macchina olandese capace di produrre 9000 tamponi al giorno. Ma su questa vicenda penso onestamente di non essere stato imbrogliato".