Attualità di Redazione , 23/11/2020 17:58

"In Veneto il picco il 27 novembre"

Coronavirus: il picco si avvicina

Se il picco a livello nazionale è previsto fra il 26 e il 27 novembre, le regioni lo stanno raggiungendo in ordine sparso. I calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, indicano infatti che Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte, per esempio, hanno già raggiunto il picco in questi giorni, mentre per il 27 potrebbe essere la volta di Veneto, Campania, Marche, Molise e provincia autonoma di Trento; provincia di Bolzano e Campania potrebbero arrivarci a fine mese, Lazio, Emilia Romagna e Basilicata nei primi giorni di dicembre, mentre Sardegna, Abruzzo, Friuli, Sicilia e Puglia dovranno aspettare oltre metà dicembre. Valle d'Aosta, Calabria e Umbria non hanno dati che consentano di fare previsioni. "Siamo di fronte a una situazione diversificata regione per regione per raggiungere il momento in cui l'indice di contagio Rt è minore di 1, a testimonianza del fatto che il livello di sviluppo della pandemia nelle varie regioni è diversa, anche considerando la risposta dei sistemi sanitari. L'analisi - ha rilevato il fisico - si basa solo sul momento in cui si raggiunge l'indice Rt minore di 1: più tardi questo accade, peggiore è la situazione".



La curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia è ormai molto vicina al picco, previsto fra il 26 e il 27 novembre con circa 830.000 casi positivi che potrebbero dimezzarsi per Natale, anche se il numero resterà comunque molto alto e richiederà la massima attenzione. Lo indicano i calcoli eseguiti dal fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, e basati sui dati forniti dalla Protezione civile. I calcoli indicano inoltre che è stato raggiunto il picco delle ospedalizzazioni, con un totale di oltre 38.200 ricoveri compresi quelli nelle unità di terapia intensiva. Queste ultime potranno invece raggiungere il picco nei prossimi tre o quattro giorni. "Si tratta di un'indicazione concreta che si sta invertendo la tendenza", ha detto Battiston all'ANSA. "Adesso - ha aggiunto - serve la massima attenzione perché, anche se stiamo riuscendo a recuperare la situazione rispetto alla crescita esponenziale avvenuta nella prima parte di ottobre, non dobbiamo abbassare la guardia in quando la quantità di persone portatrici dell'infezione è molto alta e senza prendere precauzioni l'epidemia potrebbe ripartire con effetti terribili". I circa 830.000 casi di infezione da nuovo coronavirus attesi fra il 26 e il 27 novembre (attualmente sono 796.849) "sono un numero molto grande, che da quel giorno comincerà a calare e potrebbe dimezzarsi per Natale, ma rimarranno comunque 400.000 persone infette attive: un numero grandissimo, che indica come l'epidemia sia molto presente nel Paese", ha osservato Battiston. Basti pensare, ha aggiunto, che "i casi sono sette volte maggiori rispetto a quelli del marzo scorso: dovremo state molto attenti alle misure perché adesso l'epidemia è molto più presente nel Paese rispetto ai tempi del lockdown".