Cronaca di Redazione , 30/11/2020 13:45

Regioni alpine, la proposta per Natale

Fiaccole sotto la Marmolada

Le Regioni del Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e di Trento, hanno presentato al Governo una proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale, che prevede, in sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita in occasione delle prossime festività natalizie per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case.

Questa la nota sottoscritta dai rappresentanti delle Regioni e delle Province:

"Delle vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche: è la proposta degli Assessori delle Regioni alpine per evitare gli assembramenti nelle località turistiche. «Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa consente di controllare al meglio l’afflusso all’impianto sciistico. Il pendolarismo può infatti essere un problema in certe giornate», affermano gli Assessori di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

«La soluzione che proponiamo al Governo Conte permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova» - proseguono gli Assessori delle Regioni alpine - «infatti, se consentiamo l’acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa saremo in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l’afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale».

Permettere la mobilità regionale durante le festività è infatti un requisito necessario per il settore. «Se il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo intendono vietarla per evitare feste e momenti di aggregazione, consentano perlomeno la mobilità tra Regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte».

La proposta degli Assessori delle Regioni alpine di aprire gli impianti per chi soggiorna nelle località turistiche arriva dopo la constatazione della differenza di vedute tra gli Stati delle Alpi, con la Svizzera fuori dall’Unione Europea già aperta e l’Austria in procinto di aprire gli impianti. «La nostra proposta» – rimarcano le Regioni – «non è legata agli aspetti ludici dello sci e dello svago della “settimana bianca” ma, al contrario, deriva da un’attenzione particolare al mondo del lavoro e all’occupazione che l’industria dello sci genera sui nostri territori montani. Trovare un compromesso con il Governo di Roma per scongiurare una chiusura totale delle località turistiche invernali è d’obbligo, ne va della sopravvivenza della montagna, dei suoi lavoratori e del suo indotto di 20 miliardi".

La lettera è stata firmata da: Daniel Alfreider (Vicepresidente Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (Vicepresidente Regione Autonoma Valle d’Aosta), Sergio Bini (Assessore al Turismo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), Martina Cambiaghi (Assessore allo Sport Regione Lombardia), Federico Caner (Assessore al Turismo Regione Veneto), Roberto Failoni (Assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento), Fabrizio Ricca (Assessore allo Sport Regione Piemonte).

IL COMMENTO DI ZAIA

"Ben venga questo documento perchè c'è interesse, ma non è la proposta della Regione Veneto per gli impianti di sci, per i quali ho avanzato un parere e aspetto ora che ci dicano cosa vogliono fare con gli assembramenti".

Lo precisa il presidente Luca Zaia, in merito alla richiesta al governo delle Regioni Alpine di poter aprire gli impianti di risalita dello sci in occasione delle prossime festività natalizie per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case. "Non vado a parlare con il Governo - spiega Zaia - dicendo 'la misura è da qua in giù'. Io la la definirei come una clausola di salvaguardia. E' giusto aver presentato il documento, tanto è vero che l'ho condiviso, ma non rappresenta la base dei ragionamenti della trattativa. E' solo la volontà di dire 'oltre questo livello non si può andare', perchè ci sono anche gli alberghi, una residenzialità turistica che non può essere spenta del tutto'".