Politica di Redazione , 10/01/2021 18:05

Donazzan canta Faccetta Nera in radio: è bufera

Politica

Bufera su Elena Donazzan, assessore all’istruzione del Veneto, che nella puntata del programma radiofonico “La zanzara” ha cantato in diretta la canzone fascista “Faccetta nera”.

Quando il conduttore Cruciani le ha chiesto di scegliere tra la canzone simbolo della Liberazione, “Bella Ciao”, e “Faccetta nera” l’assessore non ci ha pensato due volte e ha cantato la canzone scritta da Renato Micheli e musicata da Mario Ruccione nell'aprile 1935. Poi ha difeso la scelta dello zio Costantino, militare fascista, e l'altro conduttore della trasmissione, David Parenzo, le ha ricordato che: "Anche per colpa di suo zio, la sua famiglia ebrea è dovuta fuggire in Svizzera".

Sulla vicenda è intervenuto "Il Veneto che Vogliamo", la lista di Lorenzoni, che ha chiesto le dimissioni dell'assessore: "Ha scelto una canzone che rappresenta la tirannide e il totalitarismo, invece di scegliere la canzone che rappresenta la liberazione dal giogo del nazifascismo. I veneti non meritano di essere rappresentati in questo modo. Chi dovrebbe occuparsi dell’educazione dei nostri giovani ha il dovere di difendere i valori della democrazia, la ricchezza delle differenze, il pluralismo, invece di ammiccare con nostalgia a un regime che ha abolito la democrazia e i partiti, i sindacati e che ha approvato le leggi razziali".

"Che tipo di scuola ha in mente Donazzan, sempre che fra una canzonetta fascista e l’altra possa avere spazio per occuparsi di scuola, forse ha in mente quella del ventennio quando gli insegnanti che non erano fascisti venivano licenziati? Non siamo più in quei tempi e alla scuola serve ben altro che lo sguardo retrogrado e fascista di Donazzan. La regia di chi dovrebbe orientare le scelte educative e pedagogiche dei nostri ragazzi non può più essere nelle mani di chi non solo ha dubbi o tentennamenti nel condannare il regime fascista, ma lo rievoca con nostalgia. Chiediamo quindi le dimissioni immediate dell’assessore all’istruzione e intervento della magistratura per il reato di apologia del fascismo" chiude la nota de "Il Veneto che Vogliamo".

LA REPLICA DELLA DONAZZAN

"La libertà non si predica, si difende: la libertà di pensiero deve sempre essere legata alla libertà delle persone, e mai scadere in offesa o violenza". Così l’assessore all’Istruzione del Veneto, Elena Donazzan, replica alle richieste di dimissioni.

"Sono dispiaciuta - prosegue Donazzan in una nota - per le recenti dichiarazioni di alcuni colleghi Consiglieri regionali di opposizione, che vanno esattamente nella direzione opposta: sono dispiaciuta più dai toni che dai contenuti, che trovo privi di senso della verità. A questi ultimi ricordo che abbiamo cose importanti da fare, e le priorità sono a me molto chiare: non perderò tempo nel rincorrere un tentativo ulteriore di alimentare l’odio".