Attualità di Redazione , 12/01/2021 9:40

Edith racconta la prigionia in un libro

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La giovane canadese Edith Blais racconta in un'autobiografia il lungo rapimento e la prigionia africana insieme al fidanzato padovano Luca, figlio dell'ex sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto.

In una lunga intervista al Corriere del Veneto ne anticipa i contenuti salienti, ripercorrendo quei drammatici 450 giorni in mano agli jihadisti.

Un lungo incubo iniziato nel dicembre 2018 in Burkina Faso quando i due, partiti da Padova per un viaggio avventuroso, furono rapiti. In «Le Sablier» ci sono i lunghi mesi disperati di prigionia, i tentativi di fuga, la fame, la violenza, i passaggi tra bande e gruppi armati islamici, fino alla conversione all’Islam, imposta ad entrambi. Accettata per sopravvivere.

Edith al Corriere racconta "dei continui passaggi da una banda all’altra. Alcune composte da bambini-soldato. «Potevano avere dai 13 ai 15 anni, militari in miniatura con in mano grandi Kalashnikov». I due fidanzati vivono controllati a vista, mangiando grasso fritto, montone e trippa".

Finalmente, a marzo 2020, la fuga finale, quella riuscita: di notte, chilometri percorsi con il cuore in gola sotto alle stelle, fino al passaggio di un camion che li ha fatti salire, nascosti e portati fino a Kidal, davanti a un edificio governativo. La salvezza ormai insperata.

L'arrivo nel mondo della pandemia, che ai due ragazzi sopravvissuti quasi faceva sorridere, come quel gesto di saluto con il gomito.