Politica di Redazione , 12/01/2021 17:00

Tamponi, Pd a Zaia: "Basta fare show"

Politica

"Basta fare show in conferenza stampa e divulgare inesattezze. A Zaia chiediamo rispetto per chi opera nel sistema sanitario e per i cittadini. La Regione interpreti correttamente la circolare del ministero della Salute: è messo nero su bianco che in contesti sanitari vanno utilizzati i tamponi molecolari, ricorrendo ai test antigenici rapidi, preferibilmente di terza generazione, solo dove è impossibile fare altrimenti". Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd Veneto Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità, Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, "Questi tamponi - aggiungono i Dem, parlando dei test rapidi -, comunque hanno una precisione simile, che in italiano corrente non significa identica, ai molecolari; lo diciamo agli esponenti della Lega che ci attaccano, facendo confusione, per difendere l'indifendibile". "I documenti - insistono - vanno letti nel giusto modo, non per portare acqua al mulino della propaganda: la circolare ribadisce che non si può utilizzare il test antigenico rapido di prima e di seconda generazione come metodo base per la biosorveglianza del personale sanitario, effettuando poi il molecolare solo in caso di positività. Anche perché il vero pericolo sono i falsi negativi e, con un margine di errore fino al 30% il rischio di far scoppiare nuovi focolai è elevatissimo, con conseguenze drammatiche soprattutto in ambienti con soggetti fragili". "A quanto ci risulta, inoltre - concludono -, i nuovi test sono utilizzati soltanto da un mese e neanche in tutte le Ulss venete, nella Scaligera per esempio ci sono ancora quelli di prima generazione. Vogliamo perciò che venga fatta chiarezza sui dati, sul reale impiego dei tamponi rapidi nelle strutture sanitarie e sociosanitarie".