Politica di Redazione , 15/01/2021 12:32

Caso Donazzan, Lega potrebbe rimuoverla

Politica

Non è ancora chiusa, almeno nelle aule della politica veneta, la polemica sull'assessore Elena Donazzan (Fdi), finita nel mirino per aver cantato alla 'Zanzara' su Radio24 la canzone fascista 'Faccetta nera'.

Ieri, dopo che Donazzan, in vista della seduta del Consiglio di martedì 19 gennaio -, che ha il caso nell'ordine del giorno -, aveva inoltrato una lettera con scuse e spiegazioni dal suo personale punto di vista, è stata la Lega, con il capogruppo Giuseppe Pan, ad usare parola dure verso l'esponente della giunta.

"Bene le scuse di Donazzan - ha detto Pan -, ma non possiamo accettare che un assessore e un rappresentante delle istituzioni affronti temi così delicati con una tale leggerezza".

"Indubbiamente l'assessore Donazzan - ha aggiunto - avrebbe potuto evitare di fare quelle esternazioni, anche per rispetto dell'incarico e delle istituzioni che rappresenta. Le scuse della interessata hanno cercato di rimediare a quanto accaduto. Come Lega, però, condanniamo fermamente qualsiasi revisionismo. Si tratta di un pensiero che decisamente non ci appartiene. Continuare a parlare oggi di fascismo e comunismo, come entità contrapposte e totalizzanti, è di fatto anacronistico. Non possiamo però dimenticare ciò che è stato. Non è corretto nei confronti di tanti che hanno subito sulla propria pelle gli orrori del fascismo".

Intanto, scrive il Corriere del Veneto, ci sarebbe una raccolta di firme all'interno della Lega per rimuovere la Donazzan: "Il clima al Ferro Fini è incandescente: raccontano di leghisti molto attivi nel convincere i colleghi a votare contro Donazzan e l’impressione è che per i motivi più disparati, i numeri potrebbero esserci (il voto è nominale e serve la maggioranza assoluta, dunque 26 voti; la minoranza, come detto, ne ha soltanto 9). Chi per motivi personali, chi per ragioni di concorrenza sullo stesso collegio elettorale, chi per antica contrapposizione ideologica (nella Lega è ancora forte l’ala venetista che non vede di buon occhio tricolore), chi perché aspira a prenderne il posto in giunta, chi anche solo «per vedere l’effetto che fa», sono parecchi i nomi che circolano dei possibili sostenitori della mozione nella maggioranza, che si sentirebbero legittimati anche dalle parole di Zaia, tornato ieri sull’argomento: «Elena è stata protagonista di un fatto infelice ma non ha scritto il “Manifesto della razza” e ha chiesto scusa. Dopo di che la mia amministrazione rispetta tutti e condanna fascismo, negazionismo e razzismo e trovo improvvido che un mio assessore, in un momento come questo, in piena lotta contro il virus, vada in un contesto come quello della Zanzara a cantare canzoni del genere".