Attualità di Redazione , 23/01/2021 11:00

Pozzi nell'Alta: "Ci sia acqua buona per tutti"

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“L’obiettivo primario dev’essere la messa a disposizione di acqua buona per tutti e, più in generale, un efficientamento della gestione del servizio idrico nell’area dell’Alta Padovana”.

Veneto Acque cede a Etra i pozzi di Camazzole e Carmignano (oltre a delle condotte, per una lunghezza totale di 43 chilometri), Cia Padova chiede progetti specifici per la ricarica della falda: “L’accordo fra le due società va nella direzione giusta. Ora, però, gli enti competenti predispongano dei progetti ad hoc finalizzati alla tutela quali-quantitativa della falda acquifera stessa. Le risposte siano certe, chiare e veloci: questo a favore dei cittadini e della filiera agroalimentare”.

In questo quadro si inserisce il progetto Democrito, a cura del Consorzio di Bonifica Brenta. Tale intervento mira alla realizzazione di una tubazione principale di due metri di diametro e delle derivazioni necessarie destinati alla ricarica delle falde per la sostenibilità dei prelievi, tra i Comuni di Marostica e Sandrigo, da costruire per stralci successivi. Occorre, inoltre, mettere a punto delle interconnessioni acquedottistiche a monte, necessarie per garantire continuità in termini qualitativi e quantitativi dell’approvvigionamento idrico dei Comuni rivieraschi.

Fra le ulteriori azioni da realizzare da parte della multiutility Etra, secondo Cia Padova, “un monitoraggio preciso e puntuale dell’efficacia delle operazioni di ricarica e, di pari passo, anche la promozione di attività divulgative sui risultati raggiunti”.

A tale proposito, “è necessario sensibilizzare e coinvolgere attivamente gli utenti sulla logica del risparmio idrico e sul riequilibrio della falda, dimostrando loro la fattibilità tecnica, la convenienza economica e la sostenibilità ambientale della ricarica degli acquiferi. Auspichiamo che Etra stili un cronoprogramma che comprenda delle iniziative adeguate – sottolinea il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini –. Il ciclo idrico integrato va salvaguardato, serve una road-map che definisca i vari passaggi. Non possiamo permetterci di sprecare né una goccia di acqua, né tempo”. “Da anni – continua il direttore - ci stiamo impegnando su vari fronti per promuovere un concetto tanto semplice, quanto fondamentale: l’acqua è un bene pubblico, tutta la popolazione ha diritto ad un corretto approvvigionamento”.

Pure relativamente al mondo agricolo, “si tratta di un elemento strategico, in quanto garantisce un’alimentazione sana agli animali e una crescita corretta alle coltivazioni quali ortofrutta, cereali piante e fiori. Motivo per cui il sistema del ciclo idrico integrato è chiamato, fra le altre priorità, a far fronte alla crisi idriche, anche in territori considerati maggiormente a rischio. “In ultima istanza – conclude – l’accesso a questa preziosa risorsa venga assicurato attraverso le opere, e una costante manutenzione delle stesse. La ricarica della falda, appunto, stia in cima all’agenda delle urgenze degli enti preposti”.