Attualità di Redazione , 26/01/2021 11:38

Lorenzoni: "Ricordare l'olocausto è un valore"

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“I sopravvissuti ai campi di concentramento sono sempre di meno. Negli anni, le loro preziose testimonianze sono state riportate su centinaia di pubblicazioni cartacee, molte altre le troviamo negli archivi delle televisioni. I loro volti, le loro storie, continuano ad interrogarci, a distanza di settantasei anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”.

Così in una nota il Portavoce delle opposizioni in Consiglio Regionale, Arturo Lorenzoni, invita la comunità veneta a non dimenticare: “Quelle vite, segnate a fuoco dall’orrore dell’Olocausto, non devono restare accantonate, quasi a voler nascondere ciò che è stato, come se si trattasse di una pagina della storia da strappare, perché fa luce sull’abisso a cui può andare incontro l’uomo”.

“A maggior ragione oggi – prosegue il consigliere - in un passaggio che è oggettivamente difficile a livello globale. Lo dobbiamo ai giovani, che non hanno più la possibilità di ascoltare, in presenza, il vissuto di chi è stato internato. Fino ad un anno fa, in occasione della Giornata della Memoria, che ricordiamo essere il 27 gennaio, venivano organizzati degli incontri presso le scuole o in altri spazi dedicati alla formazione. A causa del Covid-19, siamo concentrati su noi stessi, sui nostri problemi derivanti dalla pandemia, rispetto alla quale non siamo in grado di scorgere un orizzonte temporale certo”.

“Verrà un giorno in cui tutto questo avrà una fine: è una citazione del film di Steven Spielberg, ‘Schindler's List’, del 1993. Se il Nazifascimo fa parte del passato, questo non significa che siamo autorizzati ad eludere la Shoah o le discriminazioni in genere, calando sopra di esse il velo del nostro imbarazzo. È vero il contrario, e cioè che noi adulti siamo chiamati a tramandare il ricordo di quanto successo perché non ricadere nella stessa terribile pagina di storia. In tal senso, ogni tentativo di minimizzare gesti o dichiarazioni di amministratori pubblici che rimandano a quei tempi bui, in realtà, li avvalora. E questo non è ammissibile, alla luce della nostra Costituzione e per il rispetto che dobbiamo a chi ha perso la vita in un contesto di sopraffazione. Il valore supremo della democrazia, unito al fare continua nella memoria e la stella polare orienta i nostri passi. In ultima istanza, tale ricorrenza, non sia alla stregua di un monumento a cui rivolgiamo uno sguardo fugace, bensì un momento di profonda riflessione in grado di dare la giusta direzione al cammino della nostra Comunità veneta, verso il bene comune”, conclude Arturo Lorenzoni.