Cronaca di Redazione , 27/01/2021 10:35

Palù: "Vaccino Reithera disponibile a settembre"

Cronaca

Alcuni milioni di dosi del vaccino dell'azienda Reithera potranno essere somministrate da settembre: lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, nella trasmissione 'Buongiorno' di Sky TG24. "Sarà possibile somministrare alcuni milioni di dosi del vaccino italiano, ma non prima di settembre", ha osservato.

Le dosi del vaccino, ha aggiunto, "potrebbero integrare la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messa in preventivo d'acquisto, ma che sta ritardando".

Palù ha POI osservato che "è un'ottima iniziativa non solo per l'Italia, ma per molti nostri giovani che possono dedicarsi alla ricerca e trovare anche uno sbocco occupazionale". E' un vaccino, ha aggiunto, che "nasce su una piattaforma tecnologica ideata in Italia. C'è l'utilizzo di un virus come vettore da un primate non umano, uno scimpanzé o gorilla. E' la stessa piattaforma che utilizza AstraZeneca".

Perchè il vaccino di Reithera sia disponibile, ha detto ancora Palù, "ci vorrà ancora qualche mese perché è stata appena conclusa la fase 1". La fase 2-3, ha proseguito, dovrà coinvolgere "decine di migliaia di soggetti" al fine verificare efficacia e sicurezza del vaccino. Di conseguenza, ha concluso, questo vaccino "non sarà utile in questa fase critica, ma sicuramente più avanti. Inoltre avremo un'impresa italiana in grado di darci altri contributi".

ASTRAZENECA

I dati sul vaccino di AstraZeneca non sono ben rappresentati nella fascia di età superiore a 65 anni, ha detto Palù. "Lasciando il responso all'Ema", ha rilevato riferendosi all'Agenzia europea dei medicinali, "è certo che la fascia sopra i 65 anni non era molto rappresentata negli studi validativi. Quando è uscito Lancet nel novembre 2020 c'erano pochi casi che poi sono stati incrementati ma è oggetto di valutazione".

Il vaccino coprirebbe comunque "soggetti in attività lavorativa fra i più esposti, come gli insegnanti".

"L'Ema sul vaccino AstraZeneca si è presa del tempo fino a fine gennaio e sembra che venerdì prossimo possa essere una data utile", ha proseguito Palù. In seguito è attesa "l'approvazione da parte della Commissione Europea e poi passa in Aifa, il cui giudizio non sarà sull'immissione in commercio, come altri farmaci, ma solo di equivalenza e sovrapponibilità con gli altri vaccini. E potrà entrare nel merito delle categorie per età a cui somministrare questo vaccino".

VARIANTI COVID

Anche l'Italia dovrebbe organizzare un'attività di sorveglianza delle varianti del virus SarsCoV2 attraverso un consorzio che permetta di seguirne la circolazione. Lo sostiene Palù: "E' importante che anche noi ci dotiamo di un consorzio che sia in grado di vagliare non solo l'evoluzione genetica del virus, ma anche la qualità e la capacità della risposta immunitaria nei confronti delle varianti. Ci sono pochi studi pubblicati sulle mutazioni, molti pre-print che non hanno ricevuto ancora il vaglio della comunità scientifica internazionale. Sembra - ha detto ancora - che per la variante inglese sia i soggetti che hanno avuto un'infezione naturale che quelli vaccinati abbiano titoli anticorpali che proteggono anche dall'infezione. Per quanto riguarda la variante sudafricana e brasiliana sembra che i sieri dei soggetti immunizzati perdano un poco di potenza. Moderna recentemente ha detto che sono altamente efficaci lo stesso".

IMMUNITA' DI GREGGE

Raggiungere l'immunità di gregge in Italia entro l'anno è un obiettivo possibile, secondo il presidente dell'Aifa, anche grazie all'arrivo previsto di altri vaccini, come il russo Sputnik, quello dell'azienda cinese Sinovac e quello dell'americana Johnson&Johnson. "L'immunità di gregge dipende dall'efficacia dei vaccini e dall'R0, cioè l'indice di contagiosità. Si stima - ha osservato - che ci voglia circa il 65% di soggetti vaccinati per proteggere anche quelli che non possono vaccinarsi e per arrivare a circa 40 milioni di vaccinati si puntava all'autunno".

Secondo Palù "ce la possiamo fare, siamo ben attrezzati. Mi pare che le Regioni siano state molto efficaci sia nel provvedere ai siti di vaccinazione che nel reclutare personale". Di conseguenza, ha proseguito il presidente dell'Aifs, "saremmo in grado di vaccinare 2-300mila persone al giorno e questo ci porterebbe in linea con le previsione per la fine d'anno". Palù ha inoltre rilevato che "l'Italia è stata in grado di somministrare il 95% delle dosi arrivate" e che "ci sono anche altri vaccini che si stanno affacciando sullo scenario internazionale e al vaglio dell'Ema, come lo Sputnik russo, il cinese di Sinovac, quello di Johnson&Johnson che potrebbe essere pronto per marzo. E' giusto preoccuparsi, ma possiamo essere ottimisti. Questo tempo è servito ad attrezzarci - ha concluso - ma siamo pronti a rispondere".