Attualità di Redazione , 28/01/2021 8:16

Distributori e Cashback, problema commissioni

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Non c’è dubbio: c'è stato molto interesse dei media intorno al cashback introdotto da poco più di un mese dal Governo. Inoltre non vi è dubbio che tanti italiani abbiano scaricato l'app IO e abbiano iniziato a comprare nei negozi fisici pagando con carte di credito e bancomat.

Solo che qualcuno, con un immotivato entusiasmo (immotivato perché è di ieri la notizia che i rimborsi, a causa di un ricalcolo, non arriveranno prima della fine di febbraio) ha pensato bene, quando e dove possibile, di suddividere i pagamenti in più tranche. Un rischio che stanno correndo soprattutto i gestori degli impianti carburante che hanno già un bel daffare per arginare l’esosità delle commissioni bancarie e che (è già successo) si vedono pagare 20 euro di benzina con 4 operazioni da 5 euro. “Purtroppo il problema è nuovo nella sua evoluzione da cashback, ma è annoso nella sostanza – spiega Antonio Belluco, presidente dei benzinai dell’Ascom Confcommercio di Padova – dal momento che la questione di fondo sono le commissioni bancarie che siamo costretti a pagare e che sembrano un totem inamovibile”.

Che il problema sia noto lo dimostra il fatto che qualche anno fa lo stesso governo aveva pensato di emanare una norma che fosse in grado di abbattere a zero le commissioni se la transazione non superava i 100 euro. “E’ durata lo spazio di un mattino – continua Belluco – e adesso siamo nella condizione che non solo le commissioni ci sono ma, nell’ultimo periodo, sono state addirittura aumentate”.

Un costo “sopportabile” se i margini di guadagno, per una qualsiasi attività economica, sono congrui, ma se su 20 euro di carburante si guadagnano 60 centesimi è evidente che i guadagni non solo si azzerano ma si finisce per lavorare per la gloria. “Noi non abbiamo nulla contro la moneta elettronica – conclude il presidente dei benzinai dell’Ascom Confcommercio di Padova – anzi, per molti aspetti, non ultimo quello della sicurezza per cui la moneta elettronica ci difende dai malintenzionati, è stata accolta con favore. Però non è né logico né giusto che quello che dovrebbe essere il nostro guadagno finisca nelle casse delle banche”.

Da qui la reiterata richiesta: “Azzeramento delle commissioni e poi, se uno vorrà fare il pieno a forza di 5 euro, vorrà dire che ce ne faremo una ragione del suo buon tempo!”