"E’ una bella sfida, che è iniziata con questa simpatica 'patata bollente' della chiusura fatta all’ultimo momento delle piste da sci". Lo ha detto il neoministro del Turismo, Massimo Garavaglia, intervenendo a TgPomeriggio, su Telenuovo. "Ho appena interrotto un incontro con gli operatori per quantificare i danni" ha spiegato. "Qui non si deve parlare di ristori, ma di indennizzi, perché quando si arreca un danno bisogna indennizzare e su questo tema siamo già al lavoro” ha detto Garavaglia.

"E’ evidente che la stagione è finita" ha aggiunto Garavaglia, intervenendo sul prolungamento della chiusura degli impianti sciistici "Abbiamo sentito gli operatori - ha aggiunto - pensare di mettersi in campo dopo il 5 marzo oggettivamente non ha senso". "Stiamo già raccogliendo le prime istanze concrete - ha spiegato il ministro - ed è importante che siano già inserite nel Decreto Ristori. Non esiste che si debbano aspettare 60 giorni, questa cose non devono più succedere” ha ribadito Garavaglia.

"Invece del bonus monopattino - ha sottolineato il ministro del Turismo - parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Dobbiamo aiutare i lavoratori, altrimenti si svuotano i centri della montagna ed è un settore che rischia di scomparire. Quando si parla di turismo bisogna parlare di industria del turismo: la metà del fatturato che porta il turismo del Veneto la fanno 8 regioni del Sud insieme. Ci vuole una strategia per il turismo. Per l'Italia serve un modello di turismo buono come quello del Veneto".

"Ministero del Turismo? E' stata una richiesta esplicita di Salvini, siamo soddisfatti che Draghi l'abbia accolta. E' cambiata la domanda mondiale: dobbiamo adeguarci ai tempi, per il turismo ci vuole una strategia ad ampio respiro. Ordinanza su piste da sci? E' mancato il rispetto per i lavoratori della montagna".