Cronaca di Redazione , 22/02/2021 14:02

Connazionali sequestrati 4 persone in arresto

Cronaca

Sequestravano connazionali dopo averli attirati con la scusa di appuntamenti di lavoro, li drogavano e talvolta li torturavano per costringerli a pagare il riscatto per essere liberati, o per convincerli a farlo pagare a un familiare.

La banda, composta da quattro cittadini cinesi fra i 28 e i 43 anni, tutti incensurati e irregolari in Italia, è stata scoperta e sgominata dai carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese. Sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali pluriaggravate, oltre che di ricettazione, porto abusivo di armi, danneggiamento e ingresso illegale in Italia.

Gli investigatori, coordinati dal pm Beatrice Ronchi, hanno ricostruito quattro episodi avvenuti nell'ultimo mese, con vittime commercianti o piccoli imprenditori cinesi fra i 35 e i 50 anni, due del Bolognese, uno del Ferrarese e uno del Padovano.

L'indagine è partita a fine gennaio quando i militari avevano soccorso un cittadino cinese che vagava nelle campagne di Granarolo Emilia, in stato di semi- incoscienza e ancora in parte legato. L'uomo aveva raccontato di essere stato sequestrato da alcuni connazionali in un vicino casolare e di avere pagato circa 13mila euro, in parte personalmente e il resto con con un bonifico fatto dalla madre in Cina, per essere liberato.

Successivi accertamenti hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire quattro sequestri-lampo avvenuti nello stesso modo, con le vittime attirate con finti appuntamenti di lavoro, dopo che la banda aveva risposto a offerte pubblicate su chat e piattaforme telematiche utilizzate dalla comunità cinese. L'altra notte i militari sono intervenuti nel casolare liberando l'ultima delle vittime, un imprenditore 45enne che gestisce un'azienda tessile nel Bolognese, e arrestando i quattro rapitori. L'uomo è stato portato in ospedale dove è stato medicato ai polsi e alle dita, ferite durante alcune pratiche di tortura cui era stato sottoposto con pinze e attrezzi da giardinaggio.

I quattro arrestati sono stati trovati in possesso di un revolver, sul quale sono in corso indagini tecniche, quattro coltelli da cucina, un paio di manette, quattro lacci di stoffa, rotoli di nastro adesivo e un flacone di narcotizzante. Sequestrati inoltre sette telefoni cellulari, 1.745 euro in contanti e alcune carte di credito di provenienza sospetta.

Gli investigatori non escludono che, oltre ai quattro episodi accertati, la banda possa avere compiuto in precedenza altri sequestri analoghi. Per questo, l'Arma invita la comunità cinese a rivolgersi con fiducia alla più vicina stazione Carabinieri per sporgere eventuali denunce.